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Tutti i colori dell’Italia

Bianco, rosso e verde della bandiera? No, non sono solo questi. L’Italia, ultimamente, ne sta vedendo di tutti i colori.

Il nero delle borse che calano, della recessione che avanza e della disoccupazione che aumenta. Il bianco candido dei bambini e dei neonati uccisi per un gesto di pazzia. Il grigio fumo della bomba di Brindisi che ha ucciso la sedicenne Malissa Bassi. Il marrone della terra che trema e spacca l’Emilia. Il rosso porpora dei suicidi che non avevano più lavoro e non riuscivano a vivere. Il color ruggine dei partiti che compongono il Parlamento, ormai obsoleti e che non danno più fiducia agli elettori. Il verde Padania che allontana e separa gli italiani, uniti sotto la stessa bandiera. Il grigio delle schede elettorali, sempre meno usate dai cittadini che preferiscono astenersi al voto. L’azzurro del mare che accoglie la Costa Concordia, incagliatasi per errore umano del Comandante Schettino.

Il giallo che rappresenta la vitalità che avrebbero i giovani italiani, se solo venissero ascoltati e compresi. L’arancione degli aumenti dei ticket Atac a Roma, senza un perché. Il verde speranza, invece, purtroppo, sta sbiadendo. Ma rimane ancora nei ricordi degli italiani. Il blu dell’Unione Europea che ci stava alle calcagna insieme alla BCE, la stessa UE che era nata come un insieme condiviso e costruttivo di idee e che ora sembra quasi un patto fatto col Diavolo. Non se ne può più uscire, ma rimanerci è comunque periglioso.  Il grigio perla del Vaticano unito a un giallino pallido, i suoi segreti, le sue incoerenze. Il rosso acceso della vergogna che provavamo quando andando all’estero ci indicavano e ridevano pronunciando parole come: «Italia, Berlusconi, bunga bunga». Il nero carbone del lutto, in onore di tutte le persone morte in questo periodo ingiustamente, comprese le vittime del terremoto. Il color fango della corruzione e della mafia che si diffondono a macchia d’olio nel paese partendo dalle fondamenta, come parassiti di attaccano ai cittadini facendo marcire il Belpaese. Ed infine, il rosa dei cervelli in fuga, i laureati costretti ad espatriare per trovare un lavoro degno.

Questa è la tavolozza di alcuni dei colori che, al momento, compongono l’Italia. Liberi di aggiungere ulteriori colori.

Sara Stefanini

Monti: «Nel Paese forti tensioni sociali». Il Papa: «L’Italia si rialzi»

L’Italia è segnata da forti tensioni sociali. Di questo ed altro si è parlato ieri nella cittadella della pace di Rondine (Arezzo), dove il premier Mario Monti e Papa Benedetto XVI si sono incontrati per uno scambio di vedute. Il capo del governo ha accolto il Pontefice con una stretta di mano nello stadio Comunale di Arezzo, giunto in elicottero dal Vaticano. Papa Ratzinger ha celebrato la messa con una trentina fra cardinali, arcivescovi, vescovi e circa trecento sacerdoti.

Sfiducia e reazione.  Monti si è detto preoccupato, pur sottolineando i passi avanti fatti in questi mesi dal governo. L’essere riusciti ad unire «forze contrapposte che prima si davano battaglia ha dichiarato non è cosa da poco». Per risolvere la crisi sociale, tuttavia, servono interventi drastici ed immediati. La priorità resta quella di “aiutare i giovani attraverso uno sforzo comune che possa portare ad un’uscita dal loro stato di isolamento individuale e sociale».

Durante la messa il Papa ha condannato i “comportamenti materialistici”. Aggiungendo in seguito: «La Chiesa continui ad essere attenta e solidale verso chi si trova nel bisogno, ma sappia anche educare al superamento di logiche puramente materialistiche, che spesso segnano il nostro tempo e consumano il senso della solidarietà e della carità».

L’incontro è servito a dare una risposta alla sfiducia che spesso colpisce in modo esagerato i più deboli. Necessaria «la difesa della famiglia ha ribadito Papa Ratzinger che deve costituire sempre un punto importante per mantenere un tessuto solido ed offrire speranze per il futuro». Noti i motivi delle tensioni sociali. Che Monti spiega così: «mancanza di lavoro, difficoltà nel fare impresa e rapide trasformazioni producono un’inevitabile senso di disorientamento».

Il ruolo dell’Unione Europea nella crisi. Monti ha criticato l’Ue. Definendolo “un modello di grande importanza». L’Italia ha il «compito di contribuire, come Paese fondatore, a rimediare ai passi indietro e fare passi avanti».

Gianluca Natoli