Tagli alla banca spagnola
60 dipendenti su 137 a casa

Una realtà internazionale come quella della Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, che si occupa di credito al consumo, licenzia 60 dipendenti su 137 in Italia, e lo fanno con una comunicazione tramite la intranet aziendale. La banca vanta più di 112mila dipendenti, 810mila azionisti, 35milioni di clienti, è presente in 30 paesi ed ha un utile di bilancio del 2011 pari a 1.470 milioni di euro. I tagli riguarderebbero quasi il 45% degli addetti tra la sede legale di Roma e gli otto punti vendita di Bologna, Catania, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Verona.

La società finanziaria Bbva Finanzia, ex Bbva Consumer Finance, appartiene al prestigioso gruppo bancario spagnolo BBVA, il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, in Spagna. È specializzata in credito al consumo e più specificamente, in finanziamenti per l’acquisto di auto, settore che ha subito un forte crollo. L’8 giugno, in piena estate arriva la comunicazione, tramite intranet aziendale, che tutti i dipendenti non avrebbero mai voluto leggere, si era dato inizio alla procedura di licenziamento collettivo. 60 persone su un totale di 137 dipendenti devono essere mandate in esubero. Molti ci lavorano dal 1997 e considerano l’azienda come una seconda famiglia, per la quale lottare e farsi valere. È un boccone troppo amaro per poter essere digerito facilmente.
Dopo il cda, dipendenti e sindacato con Stefano Dedalo in prima linea, chiedono l’annullamento dell’atto con gli esuberi, ma il 18 giugno, viene riproposto e rimesso lo stesso atto in questione. Spiega Stefano Dedalo: “Cinque volte ci siamo riuniti con l’azienda, ma non ha concesso molto. Nessun accordo come da contratto nazionale di categoria. Ha deciso però di procedere con la legge 223/91, relativa ai licenziamenti. Dovevano essere messe in campo altre proposte come il contratto di solidarietà”. Infatti, dopo la comunicazione, sono decorsi  i classici 50 giorni di trattative, dove alcun accordo è stato preso, quindi applicando la legge 223 del 1991, passeranno altri 45 giorni più proroghe, per arrivare all’effettivo licenziamento nel mese di novembre circa.
Nelle scorse settimane i sindacati Dircredito, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil e Uilca avevano denunciato in una nota “una filosofia aziendale di drastica e definitiva riduzione dell’organico”. I tagli non riguardano solo Roma, ma quasi il 45% degli addetti compresi gli uffici di Bologna, Catania, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Verona. Secondo i sindacati, la situazione di crisi della Bbva è dovuta ad “una cattiva gestione tutta incentrata sul monoprodotto”.
I bancari credono fortemente nei valori aziendali e sociali divulgati dalla stessa società che vanta 35milioni di clienti e 810mila azionisti nel mondo. Nella convention aziendale di aprile 2011 fu chiesto loro uno sforzo per puntare al risultato più alto e che questo ha contribuito, l’anno scorso, a chiudere il bilancio con un utile di 1,47 milioni. Utile che quest’anno però non pare raggiungibile vista la performance dei conti aziendali nel primo semestre.
Per non lasciare l’azienda i dipendenti avevano persino proposto di ridurre del 20% il loro stipendio per uno o due anni, di passare da full a part time, di rinunciare ai bonus, di essere trasferiti in sedi estere, di togliere i ticket,  ma comunque all’azienda poco ha importato. A detta di alcuni, non ha problemi di costi. È un problema di mancati ricavi, quindi vogliono ridurre la dimensione della società, sperando, forse, di porsi in modo diverso nel mondo del mercato o nella peggiore delle ipotesi di vendere. Non abbassare i costi dell’azienda ma tagliare il personale, questa è la scelta fatta dalla Bbva che avrebbe intenzione di pagare nove mensilità per l’esubero, più altre tre in proporzione all’anzianità e ulteriori tre in funzione dell’ufficio al quale il bancario appartiene.
I lavoratori, però, non si danno per vinti e hanno scritto una lettera aperta a Francisco Gonzalez Rodriguez, presidente del gruppo spagnolo, al Cda dell’azienda di credito al consumo e ai 112mila dipendenti mondiali della società spagnola. Tutti devono sapere ed essere messi al corrente.
I dipendenti avrebbero voluto un trattamento più consono alla politica di pensiero dell’azienda, “non trattandoci come una scarpa vecchia”, come dice uno dei futuri esuberati ed una gratificazione economica più cospicua. Perciò, dato che l’azienda sponsorizza la Liga Spagnola, l’Nba stanno organizzando la “Jornada de nuestra vida”, una giornata di sensibilizzazione, prevista per il 19 settembre, per coinvolgere un po’ tutti e condividere questo problema in un momento di crisi come questo.

Sara Stefanini

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