“Tutti i doni del buio” di Erika Corvo

Tutti I Doni Del Buio«Ti avrei cercato più lontano o più vicino ma non avrei mai smesso di cercarti, Arideth. Ti avrei trovato lo stesso, a qualunque costo»

Tutti i doni del buio è decisamente un libro che insegna tolleranza e lealtà. Centinaia di anni dopo la Grande Distruzione, una guerra nucleare, che ha spazzato via otto miliardi di individui, e decenni dopo l’avventura di Blado 457, e dopo Fratelli dello spazio profondo nasce un amore tra Akenion e Mitria. Ma la loro è una storia che serve soltanto ad introdurre la narrazione di un altro amore, quello tra Arideth e Aki. ASCOLTA IL KALEIDOAUDIO

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Una storia dentro un a storia. Due amori impossibili, due amori tra specie diverse con abitudini differenti. Arideth, umano post atomico, vive di giorno, come noi.  Aki, una mutante Shakar, vive di notte e caccia prede vive, come fanno le fiere. Così diversi che ad un certo punto, nonostante siano grandi amici, dopo una serie di eventi drammatici, devono per forza dividere le loro strade. «Viviamo in modo troppo diverso, dove vai tu io non posso venire; eppure tu devi andare. Dove vado io, non puoi venire tu», conclude saggiamente Aki.

Arideth e Aki si erano conosciuti da piccoli ed avevano imparato a volersi bene. Che Aki fosse una femmina, Arideth lo viene a sapere dopo molto tempo, ma non avrebbe mai potuto immaginare mai che la mutante fosse profondamente innamorata di lui. Soltanto molto tempo dopo, analizzando a freddo i suoi sentimenti, se ne renderà conto, e capirà di esserne anch’egli innamorato.
Arideth si incammina per la sua strada, ma il ricordo della semiumana si fa ogni giorno più imperioso: «Occhi che non mi avrebbero mai mentito, mai tradito, mai deluso. Quel suo faccino da elfo, che probabilmente nessun altro umano avrebbe apprezzato quanto me».

Ognuno ha ricostruito la propria vita tentando di riempire quel vuoto nel cuore. Arideth sposa una ragazza conosciuta nel circo in cui aveva trovato lavoro, Meilèdine, che a causa di un incidente, però, non potrà mai dargli figli. A questa unione manca qualcosa di importante, ed entrambi ne soffrono. Alla ricerca di quel qualcosa che gli manca, quasi senza volere, Arideth torna alla ricerca della compagnia dei mutanti semiumani. Incontri che hanno del miracoloso, e che portano ad un insolito finale: certo non quello che i lettori si aspetterebbero.

Ma quel che è certo, è che nella realtà di Erika Corvo , le due specie si riuniscono per pura forza dell’amore e della volontà comune; riescono ad integrarsi, a convivere serenamente, e creare nuove generazioni pronte per il futuro, e magari per il prossimo libro.
La scrittrice Erika Corvo non perde occasione, nei suoi romanzi, per lanciare un messaggio di critica e, allo stesso tempo di speranza,  nei confronti della società contemporanea: «Siete ancora convinti che il progresso consista soltanto nel predominio dell’uno sull’altro. Non ho mai conosciuto una razza più avida ed egoista della vostra», fa dire ad uno dei suoi protagonisti. Restiamo in attesa di conoscere il nostro futuro dalle “profezie” dell’autrice nel suo prossimo romanzo della serie Post- atomica: La Leggenda di Taman Shoudy.

Sara Stefanini

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