Urban Diary di Ignazio Gori – Ottava puntata
Le caramelle alla menta della Ciociaria

Vivo praticamente a Roma, ma torno sempre volentieri a casa, a Monta di Cavallo, in Ciociaria. Mi piacciono la terra e le persone: raccontano sempre le stesse cose, ma sono piene di gentilezza. Anche se non è facile capire cosa succede dalle mie parti. Già al tempo di Goethe, quando gettò l’amo fra gli ignoranti: “Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?”.

Il paesaggio imbroglia persino i poeti. Va bene le cicorie. Le ginestre. Castagni. Lecci. Ma di limoni non c’è ne sono poi così tanti …
Se si fa invece un discorso dal punto di vista politico, tutto si complica maggiormente. Basta rifarsi a Giulio Andreotti, mio conterraneo: “Cambiare tutto per non cambiare niente”.
La tradizione imbroglia persino gli strateghi più scaltri.

Monta di Cavallo, per chi non la conoscesse, è un paesino della bassa Ciociaria. Ha un bel castello saraceno, un monastero benedettino e forse il primato nazionale di baby-mamme. I ragazzi infatti scalciano come cavallucci imbizzarriti e le ragazze rimangono incinta a sedici, diciassette anni. Ma perché vi sto raccontando questo?
Perché stamattina, davanti al Sant’Eugenio, alla fermata del 72, mi sono intrattenuto nel guardare insistentemente una donna alta e imponente, le labbra pronunciate, due seni enormi e il sedere altissimo, che sembrava un blocco di marmo. Era vestita di nero, con un foulard rosso stretto al collo, alla zuava.

Nonostante sia questo un inverno mite, la magliettina smanicata mi sembrava davvero eccessiva, e poi gli stivali indossati da una donna non più giovanissima, fanno sempre uno strano effetto.
Sentendosi osservata, volge lo sguardo severo nella mia direzione, e dice: “Ninè, che voi favorì?” dandosi una pacca sul sedere e allungandomi un paio di caramelle alla menta; che strano, le stesse che mi regalava sempre mia nonna quando ero piccolo, prodotte artigianalmente dai frati benedettini di Monta.
“Guarda che i’ nun zò ‘na signora de classe, però so’ bbona lu stesso!”. Allora ho capito. La sorpresa della Ciociaria per me, rimane lo scartare quelle magiche caramelle alla menta.

Ignazio Gori

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