Nel 2008, i soldi che le famiglie dedicavano all’abbigliamento e calzature era pari all’8%, nel 2012 ha raggiunto il 5,8% per un totale di 1,3 miliardi di euro in meno. “I consumi di oggi sono al livello del 1998, il Pil ai livelli del 1999, sacrificare la crescita vuol dire sacrificare i consumi delle famiglie e mancanza di lavoro per la tradizione manifatturiera”, ha dichiarato il presidente nazionale della Fismo Confesercenti, Roberto Manzoni e la contrazione della domanda alla quale si sta assistendo in questi ultimi mesi, “non ha paragoni negli ultimi vent’anni” e ciò ha comportato “la chiusura di molte storiche botteghe nelle maggiori città di tutta Italia”. Continua a leggere
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