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I fantasmi di “Brown” tornano a tormentare Veneziani

antonio venezianiSono stati due i libri di poesia che negli anni ’70 hanno contribuito a donare una nuova coscienza, tremenda ma vitale, al mondo letterario: “Sonetti d’amore per King Kong” di Gino Scartaghiande (Cooperativa Scrittori, 1977) e soprattutto “Brown Sugar” di Antonio Veneziani, edito da I Quaderni di Barbablù nel 1978. Continua a leggere

“Quando sorride il mare” di Floriana Porta

Quando sorride il mare copertina“Siamo anime della stessa polvere che segna i margini cicatrizzati di un mare alle porte dell’ultimo orizzonte”

Mentre si leggono le poesie di Floriana Porta sembra quasi di ascoltare le onde del mare infrangersi sulla spiaggia. Per questa silloge, la poetessa, classe 1975, si è lasciata ispirare dal mare, “incantato e pensoso”, che poi rappresenta il simbolo indiscusso della culla dell’umanità. Cinquantacinque poesie racchiuse in tre capitoli diversi alle quali si aggiungono diciotto haiku, di forte carica espressiva ed emotiva. Gli haiku sono brevissimi componimenti poetici senza titolo di tre versi e diciassette sillabe, nati nel Giappone del lontano XVII secolo. Creano spazio per un piccolo universo di emozioni di istanti e di luoghi, sono vere e proprie pillole di saggezza concentrata.

Tra alghe, meduse e praterie marine, la poetessa osserva i movimenti e la vita sommersa. Si immerge nei ricordi del mare, che silenzioso accoglie tutti e, segnato dal tempo, è custode del passato dell’umanità, ormai eterno. Lo stile che caratterizza l’autrice è quello di una poesia essenziale, con versi corti e diversi ossimori. Gioca con le parole per creare delle vere e proprie immagini di poesia, raccontando le scene che vede negli abissi: “Continuo a sognare distese oceaniche che chiedono riposo nell’instancabile essenza di un mare di enigmi che galleggia, anela e attende”. Nella sua silloge, il mare si comporta come una persona che vive, respira e “si spande in un pugno di follia”.

Una lettura molto estiva, dato il tema centrale, che porta il lettore non solo a rilassarsi ma anche a riflettere sull’essenza e sulle sensazioni che la vita offre. L’elemento cardine di tutta la raccolta è l’acqua che influenza tutta l’opera in sé con le sue tipiche caratteristiche di essere trasparente, limpida e pura. L’acqua vive di riflessi, come quelli che riproduce la stessa Floriana Porta tra un verso e l’altro. La poetessa torinese coltiva molte passioni tra cui quella della fotografia e della pittura. Ha pubblicato due sillogi: “Il respiro delle ombre” e “Verso altri cieli”. Le tematiche che caratterizzano la sua poesia sono le riflessioni sull’esistenza e la ricerca dell’essenza.

 “Organismi fossilizzati conservano le tracce di un antico passato su cui giace l’alba bituminosa”

Sara Stefanini

“Infinita nigredo” di Giuseppe Bonaccorso
Alchemiche trascendenze verso l’assoluto

Infinita nigredo di Giuseppe Bonaccorso«Poggiando i piedi sul mio inconscio, intravedo i fanali d’un Sole a batteria. La noia delle pozzanghere schizza un nuovo, indistinguibile giorno»

Una poesia essenziale, secca, fatta di singole parole che rimangono impresse nella mente. Giuseppe Bonaccorso, ingegnere ma appassionato di letteratura e poesie, è alla quarta silloge dopo Il doppio cosciente, Gocce di mercurio e Vertigini astratte dimostra come sia maturato dopo gli eventi trascorsi lungo il percorso della sua vita che l’hanno voluto di nuovo davanti a carta e penna, di notte, a scrivere di quelle emozioni che non lo lasciavano dormire. ASCOLTA IL KALEIDOAUDIO Continua a leggere