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Costa Concordia continua ad affondare: rischio ambientale

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La nave da crociera non si è stabilizzata, per colpa del mare mosso continua a muoversi. Sono stati sospese le ricerche ed i soccorsi, i sub sono stati evacuati. Il rischio che il carburante fuoriesca dalla nave è altissimo. Bisogna assolutamente evitare ciò, altrimenti verrebbe colpito tutto l’Arcipelago, famoso proprio per la limpidità del mare.
E’ stata recuperata la scatola nera e da quella emerge che la nave era a soli 150 m di distanza dalla costa, punto al quale non avrebbe dovuto avvicinarsi. Oltretutto è arrivata la conferma che l’allarme sarebbe arrivato un’ora dopo l’impatto con lo scoglio.
Intanto l’inchiesta avanza, e dopo la carcerazione del comandante Schettino, continuano le indagini e centinaia di passeggeri sono stati ascoltati. Francesco Schettino è stato fermato per un concreto pericolo di fuga e per il possibile inquinamento delle prove. E’ in carcere a Grosseto anche per abbandono della nave. La Guardia Costiera avrebbe visto il comandante arrivare in terraferma prima di tutti gli altri passeggeri e, sotto comando della stessa di ritornare sulla nave, Schettino non avrebbe ubbidito. Questo è quanto viene riferito dall’Ansa. L’accusa di abbandono della nave con morti a bordo gli può costare fino a una dozzina di anni di carcere, senza contare i sensi di colpa di 6 morti e ancora 16 dispersi, oltre 4200 naugraghi ed un rischio ambientale dannosissimo.

Sara Stefanini

Sai quanto ci mette a biodegradarsi?

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Quando vedo gente che butta un fazzoletto, una gomma o qualcosa per terra dico sempre: “Lo sai quanto ci mette a biodegradarsi?”. Questo perché, alle medie, mi rimase impresso un cartellone che c’era all’entrata della scuola con tutti i tempi di degradazione degli oggetti.

Purtroppo, nel nostro cervello, è come se pensassimo che, se buttiamo qualcosa per terra, questa ‘puff’ sparisce. Come se uno gnomo della notte se la portasse via o meglio, se la Terra se la inghiottisse. Questo poi dipende dalla fervida immaginazione di ciascuno. In realtà rimane tutto lì. Ai lati della strada, in mezzo alle rotaie del tram, sui marciapiedi, in mezzo al verde. Ovunque.

Ci vuole un po’ di sensibilizzazione in più. Così, anche voi, appena voi o i vostri amici gettate qualcosa per terra, vi verrà in mente la tabella della biodegrabilità, spero. Di seguito, una tabella presa dal sito asianapoli.it. E vi metto in grassetto, gli oggetti che più comunemente si buttano via pensando “vabbè, sono cose piccole, che sarà mai!”.

 

OGGETTO

TEMPO DI BIODEGRABILITA’
TOVAGLIOLO DI CARTA 2 – 4 SETTIMANE
GIORNALE 6 SETTIMANE
GUANTO IN COTONE 1 – 5 MESI
SCATOLA DI CARTONE 2 MESI
TORSOLO DI MELA 2 MESI
CARTONE DEL LATTE (TETRAPACK) 3 MESI
FAZZOLETTO DI CARTA 3 MESI
SIGARETTA SENZA FILTRO 3 MESI
QUOTIDIANI E RIVISTE 4 – 12 MESI
GUANTO DI LANA 1 ANNO
PANNOLINO BIODEGRADABILE 1 ANNO
SIGARETTA CON FILTRO 1 ANNO
LEGNO COMPENSATO 1 – 3 ANNI
GOMMA DA MASTICARE 5 ANNI
LEGNO VERNICIATO 13 ANNI
LATTINA IN ALLUMINIO 20 – 100 ANNI
BARATTOLO 50 ANNI
CONTENITORE IN POLISTIROLO 50 ANNI
PANNOLINO USA E GETTA 450 ANNI
BOTTIGLIA DI PLASTICA 100 – 1000 ANNI
BUSTA DI PLASTICA 100 – 1000 ANNI
CONTENITORE IN PLASTICA 100 – 1000 ANNI
PIATTO DI PLASTICA 100 – 1000 ANNI
SACCHETTO DI PLASTICA 100 – 1000 ANNI
CARTA TELEFONICA 1000 ANNI
BOTTIGLIA DI VETRO OLTRE 1000 ANNI

 

Rendiamoci conto di come, un semplice gesto, può valere anni. Rendiamoci conto che quello che buttiamo è quello che utilizziamo, e siamo noi i diretti responsabili. Poi non ci lamentiamo se le città si allagano, vi immaginate quanti di questi oggetti finiscono nelle fogne? Il risultato: intasamento. Pensate a quando andate a fare un pic-nic nel parco. Se non buttate i piatti di plastica e nessuno li butta per voi, rimangono lì per un secolo. La gomma, seppur piccola, vive per ben 5 anni. E considerate tutte le gomme che vengono gettate al giorno. Ecco, il cambiamento si fa dalle basi, rendendovi conto voi stessi di quello che fate. Spero che adesso ognuno di noi rifletta di più, prima di gettare in terra qualcosa. Che strade e che parchi lasceremo ai nostri figli? Vi immaginate un parco pieno di rifiuti?

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Sara Stefanini