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Amsterdam, la Venezia del Nord

La capitale dei Paesi Bassi, degli zoccoli, dei tulipani e della trasgressione. Una città fredda, che non regala molti raggi di sole, ma libera e per molti all’avanguardia. Questo e molto altro è Amsterdam. Ma perché si chiama così?

Il centro della città, con i suoi canali del XII secolo è patrimonio dell’Unesco dal 2010. Lo slogan ufficiale è I AMsterdam, facilmente intuibile dall’istallazione (qui sotto) al centro della città.


Interessante sapere che nacque nel XIII sec. da un villaggio di pescatori vicino a una diga (dam) sul fiume Amstel, da qui il nome originario Amstelredam. Poi crebbe, divenne il fulcro del commercio navale e fu, come ora, un crocevia di etnie e culture diverse: spagnoli, turchi, francesi, inglesi, italiani. Il commercio più diffuso era quello dei diamanti, in mano agli affaristi ebrei.
Ora conosciuta come città trasgressiva del fumo e del sesso per il Quartiere a luci rosse, i numerosi sexy shop, i musei del sesso ed i numerosi caffé dove è possibile fumare droghe di tutti i tipi. Girando per le vie, senza entrare nei coffee shop, si sente già l’odore di fumo, buono o disgustoso che sia, a discrezione di ciascuno.

COSA VEDERE:
Piazza Dam è l’ombelico della capitale. Lì c’è Madame Tussauds, succursale del museo delle cere a Londra, la Chiesa Nuova del XV sec non più luogo di culto ma simbolo della libertà religiosa, di fianco al Palazzo Reale (apertura dal martedì alla domenica 12-17, 7.50€).
Molto caratteristico è il Bloemenmarkt, il mercato dei fiori. Fiori ovunque e di tutti i tipi sul canale Singel. Leggerete anche di un altro mercato, il Waterlooplein, ve lo sconsiglio, è un’accozzaglia di roba vecchia.
Suggestiva ed emozionante la Prisengracht, la casa di Anne Frank, sul canale Prisengracht. La visita dura circa due ore e consiglio di andarci la mattina presto per non trovare file chilometriche. Il biglietto costa 9 euro e non ci sono riduzioni neanche per gli studenti.

Fabbrica dell'Heineken

Non potete assolutamente perdervi la vecchia fabbrica della famosa birra Heineken. Costa 16€ ma sono inclusi un assaggio e due degustazioni. Si tratta di un lungo percorso tra ingredienti e tecnologia con tanto di cavalli. C’è un mixer audio dove divertirsi, un panel dove girare un video con fotomontaggio e scherzare con gli amici, un panel dove fare foto e stampare la propria maglietta e una macchina che stampa la birra con il vostro nome. Una reale industria del consumismo dove passerete un pomeriggio intero!
Poi ci sono due musei della tortura, uno proprio di fronte al mercato dei fiori (costa 7 euro e ci sono riproduzioni in legno) e l’altro molto vicino piazza Dam (7,50€).
Per gli appassionati d’arte, c’è il museo di Van Gogh, ha la più ampia collezione mondiale del pittore olandese, e ci sono anche quadri di altri artisti famosi dell’espressionismo e dell’impressionismo come Gauguin, Delacroix. Ma il biglietto, non ve lo regalano di certo, 14 euro. Qui, c’è il famosissimo “Mangiatori di patate”. Visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18 ed il venerdì è aperto fino alle 22 con musica dal vivo e cocktail bar.
Il Rijksmuseum, aperto dalle 9 alle 18 è il più grande museo olandese ed ospita capolavori fiamminghi e olandesi. Il Vondelpark è un immenso parco nel cuore della città con tanto di laghetti. Carino ma niente a che vedere con i parchi londinesi o americani. L’Hortus Botanicus è uno dei giardini botanici più antichi al mondo (eretto nel 1638). Se avete tempo e siete curiosi di vedere piante provenienti da tutto il mondo visitatelo (7€).

Ma non perdetevi assolutamente una chicca, una vera e propria perla nascosta ai più. E’ Begijnhof, un quartiere pedonale bellissimo accessibile solo da piazza Spui. Solo che bisogna entrare in un portone che sembra il classico portone di una casa. Sopra la porta in legno chiaro c’è la statua di Sant’Orsola. Una volta individuata apritela senza timore ed entrate. Noterete la precisione certosina dei giardini, la struttura delle case e soprattutto il silenzio. Cosa assurda perché fuori dal quartiere c’è un caos estremo sia di giorno che di notte. Un consiglio: non perdetevelo.

TRASPORTI
C’è da dire che Amsterdam è facilmente visitabile a piedi e non vi occorrono abbonamenti settimanali, biglietti o altro. Non fatevi fregare dal pacchetto con gli sconti dei musei che non ne vale la pena perché prenderete al massimo due volte l’autobus, per andare e tornare dall’aeroporto di Schiphol. Vi consiglio il bus 197 che vi porta a Leidsplein, impiega circa mezz’ora e costa 4€ a tratta. Altrimenti c’è il treno che costa 7,50€

DOVE ALLOGGIARE
Il quartiere Leidsplein, oltre ad essere molto carino e frequentatissimo di sera per i numerosi locali, è anche a 10 minuti a piedi da piazza Dam, gli hotel sono accessibili, carini e tipici.

OLTRE AMSTERDAM…
Se vi fermate più di 4 giorni e avete in mente una “gita fuori porta” ci sono molte

Zaanse Schans

città e posti ben collegati con il treno. Se avete voglia di visitare un tipico paesino olandese con mulini, verde e lagune andate a Zaanse Schans. Ci sono negozi tipici di formaggi che potete assaggiare, mulini adibiti a museo o a bar dove potrete assaggiare una classica cioccolata calda e il museo degli zoccoli dove vi fanno proprio vedere ogni passaggio di realizzazione dello zoccolo. I primi mulini risalgono al 1321. Potete raggiungere il paesino dalla stazione centrale di Amsterdam prendendo il treno per Alkmaar o Uittgeest e scendere a Koog-Zaandijk (15 minuti ca., 6,30€ a/r).
Utrecht ha un cnetro storico pedonale molto bello con chiese gotiche e dista solo 40 minuti di treno da Amsterdam. Monnickendam è un grazioso paesino a 20 minuti di autobus dalla capitale, immerso nella campagna olandese con canali e piccolo porto suggestivo.
Broek in Waterland è minuscolo, ci sono solo abitazioni ma ne vale veramente la pena. Il paese sorge attorno a un lago che, con le casette in legno colorato, crea atmosfera e colori assolutamente suggestivi.

CONSIGLI E CONCLUSIONI:
Amsterdam è la città dei giovani ma di sconti per giovani nemmeno l’ombra. Ogni museo o attrazione costa e costa cara, dai 7 euro in su. Spenderete più per musei che per mangiare. Col cibo ve la cavate, ci sono molte catene internazionali, kebab e altro ma assaggiate anche i famosi cartocci di patate, sentite che sapore, non ha niente a che vedere con le nostre patate. Non vi consiglio abbonamenti per i trasporti, si gira bene a piedi. Se state pochi giorni o un weekend, le cose da non perdere sono sicuramente la casa di Anne Frank, il museo della Heineken, il museo di Van Gogh, il mercato dei fiori, piazza Dam e Begijhof.

Tour consigliato di 4 giorni:
1° giorno: Museo Van Gogh, Vondel Park, Red Light District, Museo delle torture
2° giorno: Casa Anne Frank, museo Heineken, mercatini
3° giorno: Gita ad un paesino vicino (consiglio Zaanse Schans)
4° giorno: orto botanico, palazzo reale, Begijhof

Van Buuren, fotografo acrobata scatta click a 360 gradi

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Fotografare a 70 metri d’altezza.È questa la stravagante idea dell’artista olandese Wouter Van Buuren, creando delle foto a 360°. Sale su gru, ponti, grattacieli e tralicci dell’elettricità da ben sette anni. «I tralicci dell’elettricità sono decisamente la mia struttura preferita sulla quale arrampicarmi. Amo la loro trasparenza, ammette lo stesso Van Buuren». Realizza veri e propri collage di foto, utilizzando più di 100 foto per composizione e riesce a cogliere la completezza di un paesaggio.

L’ultima esposizione ha avuto luogo al museo Witzenhausen di Amsterdam, conclusasi lo scorso 4 febbraio. L’intenzione del fotografo, è quella di donare allo spettatore una nuova percezione dello spazio. È stato valutato negativamente perché i critici osservando le sue immagini, le avrebbero associate  alle mappe di Google, attraverso le quali, zoomando si “atterra” fino alle strade desiderate. In realtà, se si analizzano le sue composizioni, si può sentire il brivido dietro la schiena, l’adrenalina che attraversa il corpo come se veramente ci si trovasse a quelle altezze. Ha catturato attimi di vita in Cina, New York e Paesi Bassi.

Sono emozioni forti quelle che emanano le opere di Mr. Van Buuren, dove psicologia e fotografia si fondono in quel che Sigmund Freud ha definito come “thanathos”, l’istinto della morte. L’artista esce dagli studi fotografici e si butta nel mondo. Con libertà e perché no, gesta eroiche, Wouter Van Buuren studia lo spazio, abbatte le distanze e riesce a catturare dei veri e propri “globi”.

Sul suo sito è possibile vedere tutte le sue opere.

Sara Stefanini