Ruzzle, il gioco che fa ragionare il mondo
Ben 12 mln di download e tradotto in 12 lingue

SFIDARE SE STESSI. Sedici lettere disposte su una griglia 4×4, due minuti di tempo e un cervello. Sono gli unici strumenti per creare più parole possibile con le lettere date. E’ Ruzzle, il nuovo Paroliere che ha letteralmente spopolato in tutto il mondo. Si gioca ovunque. Per strada camminando senza guardare avanti a sè, in autobus reggendosi con la forza del pensiero, in macchina al semaforo rosso, al lavoro facendo finta di controllare la posta, a cena con gli amici con la scusa di rispondere al proprio partner. Insomma, c’è un po’ di Ruzzle in ognuno di noi e soprattutto usiamo tutti i ritagli di tempo per giocarci.

Tradotta in 12 lingue, scaricata da più di 12 milioni di persone, presente in più di 100 paesi. Un boom epocale. E pensare che neanche gli sviluppatori dell’app si sarebbero mai immaginati tutto questo successo. Tutto è nato un anno fa, il 9 marzo per l’esattezza, come si apprende da un articolo su La Stampa del 14 gennaio, in Svezia, grazie a Mag Interactive. La chiave del successo è stata la semplicità.

Non è un semplice gioco, è una sfida. Contro se stessi più che contro gli altri. Si ha voglia di fare sempre meglio, trovare sempre più parole e poi sconfiggere l’avversario. Il semplice gioco è arricchito da statistiche personali, bonus, livelli. Davide Jaccod de La Stampa la definisce “una nuova pietra filosofale”. Forse è la giusta evoluzione del vecchio rompicapo, forse è un bene che sia tra i giochi più scaricati. Almeno allena la mente.

Sara Stefanini

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