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Web, lettori più critici e interessati
A catturare l’attenzione sono i siti di nicchia

Dalla carta stampata al web. I lettori si spostano e gli utenti unici aumentano. Nello studio dell’Audiweb è stato preso in esame il mese di luglio. E con molta sorpresa, a guadagnare terreno ci sono i giovani siti d’informazione, più piccoli come Lettera43 che ha avuto un aumento considerevole tra gli utenti mensili saliti a 3.531 rispetto ai 35 dello scorso anno, Leiweb con un 83,5% giornaliero male invece per Dagospia che perde un sostanzioso 47,3%. Chissà, adesso che si sono aggiunti anche Pubblico e l’Huffington Post come verranno modificate le classifiche. Novità positive, invece, provengono anche dal sito della free press di Caltagirone, Leggo, che aumenta al 60% i lettori unici quotidiani. Continua a leggere

Immigrazione: un tema difficile per i mass media italiani

Troppo spesso stereotipi e atti xenofobi portano i giornalisti a parlare degli immigrati solo in caso di omicidi o attentati, insomma di atti negativi. Se ne parla solo se fa notizia. E, si sa, bad news is good news.

L’agenzia di stampa, AdnKronos, ha ospitato ieri la sesta e ultima tappa dei Convegni Co.In. Nella tavola rotonda si è parlato del rapporto tra l’immigrazione e le modalità con le quali i mass media trattano questo tema. La visione che danno, nel totale, è quindi tutto tranne che positiva. A questo proposito Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione della Sapienza di Roma: «In nessun altro campo della realtà si ha una visione così netta come per i casi che coinvolgono gli immigrati. Questo perché dall’altra parte ci sono soggetti deboli. – e continua – L’affiancamento delle storie degli immigrati alla cronaca nera è shockante».

Molti erano i rappresentanti del mondo del giornalismo presenti al convegno. Dal direttore del Tg3, Bianca Berlinguer al direttore de Il Tempo, Mario Sechi, all’editorialista del Corriere della Sera, Antonio Polito. Ma non mancavano i portavoce degli stranieri, tra cui l’ex Presidente della Stampa Estera e corrispondente olandese del giornale De Telegraaf, Maarten van Aalderen, il vice segretario Stampa Estera e corrispondente messicano dell’Agenzia Notimex, Mario Osorio Beristain e il direttore di due testate per la comunità albanese in Italia, Keti Biçoku. Ed è proprio la Biçoku che denuncia la stampa italiana di non occuparsi della quotidianità degli stranieri in Italia, e come, d’altronde, sottolinea Mauro Lozzi del Tg2 «negli anni ’90 su Rai2 c’era Non solo nero che trattava il tema, adesso si sono fatti passi indietro e addirittura si criminalizza l’etnia».
Il giornalista Beristain si dice meravigliato perché «gli italiani sembrano non ricordarsi del loro passato di immigrati». Parole come “extracomunitario” e “clandestino” sono diventate di connotazione negativa e di questo, purtroppo, non si può far altro che darne colpa ai mezzi di comunicazione.
Gli stranieri sono una risorsa, ma la “paura dello straniero” rimane «tra le prime paure degli italiani. Stando ai dati Istat dopo la disoccupazione e la criminalità, si ha paura degli immigrati» dichiara Maria Cecilia Guerra, il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’impegno dello Stato è quello di sollecitare il mondo della comunicazione a dare voce anche a quelle minoranze etniche che, silenziosamente, fanno parte della comunità italiana già da tempo.

 Sara Stefanini