Un film da vedere, ma il film è insuperabile. Ci sono voluti cinquantacinque anni per l’attesissima trasposizione cinematografica del romanzo On the road di Jack Kerouac, uscito in America nel 1957 e divenuto immediatamente un fenomeno generazionale. Le attese erano immense. È forse per questo motivo che Francis Ford Coppola, detentore dei diritti di sfruttamento cinematografico del libro, non ha mai voluto rischiare di svilire, seppur di un unghia, un mito del genere. Moravia, che detiene il primato, insieme a Salgari, tra i romanzieri che hanno visto le loro opere trasposte sul grande schermo, diceva che un film restituisce fiducia al romanzo da cui è tratto “solo” se viene reinterpretato interamente; ma forse Coppola non è d’accordo. Continua a leggere
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