Concordia: sciacalli rubano il tesoro sommerso
Perse 6mila opere e oggetti d’antiquariato

IL CASO. Sciacalli sulla Costa Concordia. La Procura di Grosseto ha aperto un fascicolo riservatissimo che riguarderebbe proprio una serie di furti avvenuti nella parte sommersa del piroscafo. La prima cosa a scomparire è stata la campana, portata via dal ponte della nave e a seguire gioielli e orologi rubati da ladri subacquei che avrebbero spaccato le vetrine dei negozi all’interno dell’imbarcazione.

Nonostante sia quasi impossibile fare un inventario degli oggetti scomparsi durante il naufragio, all’appello mancherebbero anche quadri che erano fissati alle pareti, orologi da muro e arredi vari. Un’operazione di sciacallaggio pericolosissima, considerato che la parte sott’acqua della Concordia è completamente al buio. E proprio mentre le forze dell’ordine s’immergevano in acqua con l’attrezzatura per cercare i corpi delle vittime disperse, qualcun altro riusciva a portare via i “tesori” nascosti del relitto.

Sciacalli e non solo. In uno dei sopralluoghi i carabinieri hanno scoperto che qualcuno avrebbe spostato le leve dei comandi della nave, nella plancia, che a tutti gli effetti è quella che si può definire la scena del crimine. La collezione d’arte della Costa Concordia, naufragata  per superficialità, imperizia e mancanza di deontologia davanti all’Isola del Giglio, comprendeva circa 6mila opere, tra opere d’arte contemporanea e pezzi di antiquariato da collezione, 510 originali e 5.700 multipli, ispirate al tema della nave: l’Europa, la pace e il dialogo fra le genti.

Le opere, ospitate nelle suites e negli spazi comuni della nave, sono di 35 artisti, docenti e giovani allievi delle principali Accademie d’Arte di Europa. Dalle opere di Arnaldo Pomodoro a Emilio Tadini, da Emanuele Luzzati a Susumu Shingu, dalle xilografie giapponesi del Settecento a una rara coppia di alari in bronzo cesellato e decorato con la figura di satiro dell’ epoca Napoleone III Francia. Tra le altre si ricordano le tre tele “Oltremare” di Omar Galliani, il pannello “Incontrarsi” di Javier Garcerà, il ciclo dei nove grandi pannelli “Viaggio nelle città europee” dell’eclettico Aldo Spoldi, la tavola “Incontro e dissoluzione” di Jordi García Pons, l’opera “La Città della Concordia” di Fernando De Filippi e le sculture di Nicola Salvatore.

Tra i pezzi d’antiquariato a bordo della Concordia anche 24 oggetti  risalenti al periodo 1815 – 1850, di questi,  17 pezzi  in cristallo, bicchieri e bottiglie di Boemia. Inoltre, ci sono anche 10 bicchieri originali della collezione, intagliati con lavorazione Boemia e decorati finemente, in oro zecchino o smaltati. Milioni di euro. Tutto scomparso!

Non contando che, i sub delle forze dell’ordine hanno, da allora, trovato decine di bacheche in frantumi e cassette di sicurezza delle cabine, aperte, prima che i ricercatori-investigatori-sub,entrassero nella pancia dell’imbarcazione. Ladri di altissimo livello,venuti da lontano,dal giglio e dalla Toscana, che erano a perfetta conoscenza della logistica dell’immenso vascello miliardario. Non escludendo una visita all’interno della banca della Concordia, indagine in mano al giudice istruttore.

Diego Cimara

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