Curiosi di conoscere veramente il Belgio?
Il diario di viaggio di Martina Sanzi #3 Gent

Second stop: Gent
Last stop: Knokke-Heinst

Tutti in carrozza, si parte per Gent! La terza tappa di questa avventura è dedicata tutta a Gent, cittadina belga ad un centinaio di chilometri dalla costa nord che vanta di essere non solo una tra le più popolari ma anche una di quelle dove si vive meglio, perché si vive giovane.  La città universitaria infatti, offre a tutti i turisti e studenti uno scorcio di mondo sereno e tranquillo dove godersi quel senso di calma che spesso viene a mancare il molte località piene di giovani.

All’età di 15 anni giurai a me stessa che nella vita avrei viaggiato tanto. Poi ne ho compiuti 18 e ho cominciato il mio personalissimo tour alla scoperta dei posti più strani e avventurosi. Non importa che tipo di viaggio facessi, o quante volte tornassi in uno stesso posto perché l’importante era viverlo ogni volta in modo diverso. Nel corso di queste avventure ho imparato ad amare i viaggi faticosi e vissuti alla giornata, per questo mi sono innamorata del treno. Allora ho deciso che il prossimo traguardo sarebbe stato quello di fare un interrail entro i 26.

E così sono arrivata a Gent in treno, gustandomi l’arrivo ed il tragitto del viaggio. Nella città, così giovane e così fresca, ci si può sdraiare in riva al fiume sorseggiando una Jupiler o un caffè d’orzo, visitare le numerose cattedrali sparse per la cittadina se si ama quel tipo di architettura, collegate da efficientissimi tram che partono da ogni angolo e che vi porteranno ovunque vogliate o come dico sempre, ci si può creare un proprio percorso in base ai propri interessi. Ci sono diverse fumetterie, luoghi importantissimi della cultura fiamminga (non a caso TinTin è stato creato proprio in terra Belga) ma anche negozi di antiquariato, gite in barca alla scoperta di ponti antichi lungo i canali.

Graveensteen, castello di Gent

Io ho fatto così: ho preso un treno regionale veloce da Bruges, (ce n’è uno ogni ora) e per prima cosa ho visitato il suggestivo e mistico Graveensteen, antico castello posto al centro di Gent, da dove potrete innamorarvi del panorama di tetti spioventi  oppure godervi la sala della torture, dove spiegazioni esaustive e strumenti d’epoca vi insegneranno com’era la vita all’epoca. Le cattedrali di San Bavone, che contiene il polittico dell’Adorazione dell’Agnello mistico dei fratelli Jan e Hubert van Eycke e San Nicola sono le più suggestive a mio parere, anche se non sono un’esperta di architettura.

Lasciatevi trasportare dall’aria un po’ retrò e fuori dagli schemi che aleggia per tutta la città, ma non dimenticate mai di assaggiare le molteplici birre del posto, fare capolinea in qualche caffè sperduto in qualche vicolo, dove vi potrebbe capitare di assaggiare la miglior gaffe del Belgio. Se vi interessa la psicologia e la psichiatria potrete girovagare e curiosare tra le stanze del Dr. Guislain Museum, antico ospedale psichiatrico alla Shutter Island a nord di Gent, in cui mostre particolarissime e spiegazioni dei più strani metodi pseudo scientifici dell’epoca, dichiarati anche all’avanguardia, vi faranno riflettere su quanto poco conosciamo della psiche umana.

Vi consiglio di restare in città per una serata piena di concerti dal vivo, festival interessanti e bravissimi artisti di strada: vi sembrerà quasi di trovarvi ad una fiera medievale, tra salti in banco e giocolieri in pieno duemiladodici.

 Last stop Knokke-Heinst

Martina Sanzi

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