Tanzania: 30mila Masai a rischio sfratto per un safari

masaiCacciare la tribù Masai della Tanzania, una delle più antiche tribù dell’Africa, per guadagnare soldi con dei safari. E’ questo il piano che ha messo in atto il governo e il presidente Kikwete che prevede lo sgombero di migliaia di famiglie per permettere ai ricchi turisti di usarle per la caccia ai leoni e ai leopardi. FIRMA LA PETIZIONE AVAAZ PER FERMARE IL GOVERNO!

Sono anni che il governo della Tanzania vuole letteralemente sfrattare l’antica comunità per creare un “corridoio verde” di 1,5 chilometri quadrati proprio al confine con il parco nazionale del Serengeti. Ed il ministro del turismo e delle risorse naturali della Tanzania, Khamis Kagasheki, stavolta fa sul serio, dato che, in soldoni, sarebbe disposto a facilitare le attività di una prestigiosa società di Dubai, la Ortello Business Corporation (Obc), che da vent’anni organizza safari e battute di caccia per clienti benestanti.

Masai2Una decisione che, pero’, metterebbe a rischio la vita di 30mila dei 66mila masai che da decenni abitano quei 4mila chilometri quadrati del distretto settentrionale di Loliondo, lungo il confine con il Kenya, e a cui verrebbe negato il passaggio all’interno del corridoio. In totale, la tribù Masai è composta da più di un milione di abitanti che da tempo vivono in equilibrio con la natura rispettando e conservando il delicato ecosistema.

Il Presidente Kikwete sa bene che molti turisti in Tanzania riterrebbero una tale decisione molto discutibile, ed essendo il turismo una fonte fondamentale di entrate per il paese non vuole che questo diventi un enorme disastro per l’immagine del paese. Ecco perchè si sta cercando di dar spazio a questo tema. Oltretutto, i Masai hanno già minacciato di uccidersi piuttosto che essere sradicati dalle loro origini ed essere costretti a lasciare le loro case, le loro abitudini.

Sara Stefanini

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