Il trionfo dei giornalisti nella carta stampata

Il 70% dei giornalisti lavorano nella carta stampata, nella radio occupano solo il 4% e nella tv il 22%. Ma la percentuale più bassa si ha nelle redazioni online nelle quali lavorano solo il 3% degli oltre 13 mila giornalisti italiani. I dati provengono dalla relazione annuale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
La carta stampata, divisa tra quotidiani e periodici, è il mezzo di comunicazione più utilizzato per antonomasia. Strano ma vero. Meglio i quotidiani (45%) rispetto ai periodici (26%). Lo studio dell’AgCom, però, va ben oltre questi dati. Emerge, infatti, che nei periodici ci sono più redattori di quanti ne richiedono in realtà i consumatori. E’ stato studiato che ne servono precisamente 120,4 ogni 100 mila lettori. Nei quotidiani, invece, ne vengono richiesti 32,3 ogni 100 mila cittadini che chiedono di essere informati. Diversa la situazione nelle radio che reclamerebbero 9 giornalisti, nelle televisioni 10,6 e nel web 5,8.

La motivazione della scarsità negli altri mezzi di comunicazione va cercata nella finalità degli stessi. La radio offre soprattutto intrattenimento e su internet le testate utilizzano gli stessi giornalisti delle redazioni di carta stampata.

Un dato sconcertante e da non sottovalutare è il calo dei lettori, degli ascoltatori e dei telespettatori. In particolare, il Tg1 ed il Tg5 hanno visto calare lo share medio di oltre un punto nel 2011. Il pubblico si è spostato su altri canali. Il Tg3 è infatti cresciuto ed il Tg di La7 ha addirittura raddoppiato la propria quota di ascolti. Bene anche per Sky Tg24. Per quanto riguarda i quotidiani, è già certificato anche dalla Fieg l’importante calo esponenziale dei lettori in questi ultimi anni. Arrivati a oltre 6 milioni di copie giornaliere 12 anni fa, oggi si ritrovano a 4,46 milioni.

Sara Stefanini

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