Rubrica del calcio del lunedì
La serie A vista da Marco Stiletti

007 Inter. Tra le prime quattro vince solo l’Inter. Non è stata una vittoria qualunque, quella allo Juventus Stadium, per la squadra di Stramaccion. Una vittoria che ha sapore di impresa. Le imprese che compie un agente secreto dopo aver ricevuto le indicazioni dal capo. Stamaccioni e la sua Inter si sono trovati dopo in un fine settimana con gli indizi della svolta riassunti nel fattore S: la S di Stramaccioni e della sua spensieratezza tattica e la S di scudetto, che strizza l’occhiolino tricolore ai nerazzurri, per la prima volta a portata di un’altra S, quella del sorpasso.

La classifica ricorda che la Juventus è ancora davanti, con una marcia apparentemente superiore a un anno fa: più punti (28-23), più gol segnati (23-21), meno subiti (8-10), ma il campo dice, e diceva già prima di sabato, che la squadra di Conte non è la stessa di allora e non perchè ha altri tecnici in panchina, ma perchè Carrera e Alessio sembrano avere poca fame, intensità e crescenti difficoltà.

Crisi di identità. In una giornata proprizia per il Napoli, la squadra di Mazzarri ha dato una solenne spallata alle sue certezze, alla sua sciccosa interpretazione del calcio: forse era già tutto previsto, perchè in quell’ottobre in chiaroscuro, c’erano nascoste una serie di istruzioni per l’uso in quanto quattro sconfitte contengono inevitabilmente messaggi nei quali andare a leggere. Poi ci sono le casualità, e pure gli episodi, e persino uno strano intreccio del destino: però, in quelle convergenze parallele ci sono difficoltà a segnare in casa e fuori casa. La Lazio, invece, è sparita, inghiottita da un eccesso di presunzione del suo allenatore e dai suoi limiti strutturali, esplosi in modo fragoroso al vecchio Cibali e annunciati da una deriva pericolosa, i cui i segnali s’erano già avvertiti nelle precedenti quattro partite. Ha stravinto il Catania e Maran ha impartito una lezione di calcio a Petkovic, che avrebbe dovuto correggere rotta prima di frenare nell’imminenza del derby con la Roma. La dote costruita dal tecnico di Sarajevo con un avvio di stagione di applausi si è dissolta in fretta. Entravano da tutte le parti i giocatori del Catania viaggiando a velocità doppia, dimostrando una condizione fisica superiore e un’idea di calcio più efficace.

Quarta forza del campionato. Quattro gol al Cagliari, quarto posto in classifica, Lazio scavalcata, Napoli a 2 punti, Inter a 6 e Juve a 7. E poi terza vittoria di fila, miglior difesa casalinga campionato, squadra imbattuta al Franchi e sesto gol di Jovetic. E’ un momento entusiasmante per la Fiorentina, produce gioco e risultati e fa innamorare una città che ha atteso per due anni la rinascita della sua squadra. Ieri è riuscita a tirarsi fuori da un primo tempo impasticciato e ha invertito la tendenza. Prima di questa partita, per segnare aveva bisogno di creare una corposa produzione di occasioni e per vincere doveva aspettare spesso la fine della partita. Una Fiorentina così può davvero ambire verso l’alto.

Sarà vera ripresa? Il 5-1 sul Chievo rappresenta veramente la svolta del campionato del Milan? Lo scopriremo solo giocando. Le prossime sette partite sveleranno il vero volto della squadra di Allegri. Un Milan che nelle ultime 3 gare di serie A nel breve volgere di una settimana ha collezionato 7 punti. Allegri è stato bravo ad avere almeno tre intuizioni fondamentali: un po’ tardiva ma sorprendente quella di Costant come terzino sinistro; necessaria anche se non sacrificata la posizione di Montolivo sulla linea mediana; geniale la trasformazione in fionda di Bojan alle spalle di Pazzini. Poi c’è El Shaarawy, il faraone, che è diventato degno erede di Ibra non solo per i primi otto gol segnati fino adesso, ma anche perchè dispensatore di molti assist. La squadra di Zeman è rimasta in partita dall’inizio alla fine, concedendosi pochissime disattenzioni, infiammandosi in fase offensiva con Totti, Osvaldo e Lamela, significativamente in gol tutti e tre. La Roma si è rialzata grazie all’apporto dei nuovi come Bradley e i vecchi come Francesco Totti che ha segnato il suo quarto gol e propriziato l’assist per il settimo gol di Lamela.

Marco Stiletti

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