Rubrica del calcio del lunedì
La serie A vista da Marco Stiletti

Campioni d’inverno. L’interrogativo dell’anti Juve ormai è risolto. L’anti-Juve è la Juventus stessa. Campione d’inverno con due giornate d’anticipo, che strapazza l’Atalanta in meno di mezz’ora e vola per la prima volta a più sette sulla seconda. Senza la piacevole distrazione della Champions fino a febbraio, e senza Drogba, l’ultimo campione che l’ha sollevata, la Juventus in Italia sta superando gli avversari e anche sé stessa. Con Carrera, Alessio o Conte in panchina, sono già 4 i punti di vantaggio rispetto al campionato scorso, con 8 gol segnati in più e uno subito in meno. E’ vero che quest’anno ha perso due volte, mentre allora rimase imbattuta, ma la differenza più importante si trova nel maggior numero di vittorie (+3) e nel minor numero di pareggi (-5), con una marcia grande, capace di reggere al comando sul doppio binario campionato-Champions, come il Barcellona. Questa Juve che gioca a memoria è una squadra nel senso migliore del termine e non un’incongnita come un anno fa, in particolare, mentre allora era alla pari del Milan, stavolta ha già 7 punti di vantaggio sulla seconda.

Inter e Napoli, cosa non va? La storia del calcio ricorda che tutte le grandi rimonte riuscite sembravano impossibili in partenza e allora l’Inter e il Napoli, malgrado le apparenze, hanno il diritto e soprattutto il dovere di non arrendersi, anche se Cavani e compagni in questi giorni rischiano di trovarsi ancora più staccati dalla Juventus dopo la sentenza della commissione disciplinare. Anche nel peggiore dei casi il Napoli, che non aveva mai perso in casa, dovrebbe però ritrovare più concretezza sotto porta, perchè anche contro il Bologna sbaglia troppi gol, punito nel finale di una rovesciata capolavoro di Koné e dalla rete del 3-2 di Portanova, che una settimana dopo il ritorno di Conte festeggia anche lui nel modo migliore la fine della sua squalifica. Mentre l’Inter dovrebbe trovare un assetto stabile, a prescindere dalle caratteristiche degli avversari, perchè non è possibile che Stramaccioni dopo 17 partite non abbia ancora battezzato un modulo e una formazione base, affidandosi soprattutto agli spunti o alla forma dei singoli, che non sempre mascherano i problemi di gioco. Anche così si spiega l’anonimo primo tempo sul campo della Lazio, senza nemmeno un briciolo con cui il tecnico aveva incautamente bollato come “scelta tecnica” la frettolosa esclusione di Snejider.

Lazio e Fiorentina d’assalto. La Lazio ci crede più della Fiorentina. Lo si capisce dagli scontri diretti con chi sta in alto. La Fiorentina li ha persi tutti rimendiando solo un pareggio con la Juve in casa. La Lazio invece ha all’attivo una vittoria, un pareggio e al passivo una sconfitta rispettiavamente con Juve, Inter e Napoli. La Lazio ormai ha il suo simbolo che è Miro Klose. Un uomo capace di risolvere una partita che poteva tramutarsi in sconfitta o in uno scialbo 0-0. La squadra di Petkovic è la classifca squadra con a capo un leader che risolve gli impicci, Fa uscire la Lazio dai vari impasse. Senza di lui per quasi tutta la gara di Bologna alla fine la Lazio ne è uscita solo con un pareggio. Con Klose è una Lazio più di assalto che da difesa. La Fiorentina, invece, ha il ritorno di Toni che comunque qualche somma di gol l’ha sta collezionando, ma a gennaio comunque serve una punta più giovane. Serve come l’acqua al Mulino. Un Mulino che deve girare più forte per poter pensare allo scudetto o a volare per un posto in Champions.

Operazione sorpasso. La risalita continua. Quarta vittoria consecutiva del Milan in campionato e la squadra di Massimiliano Allegri distingue in fondo al tunnel la lucina del terzo posto. La distanza è colmabile, il pass per la Champions non è più un’utopia. Non capita tutti i giorni di beneficiare di un gol-lampo, nemmeno un minuto dopo il fischio d’inizio, e di due autoreti. Al Milan è successo ieri. El Shaarawy sempre più trave portante, il Faraone ha messo lo zampino in tre reti su quattro. Ora non si può più nascondere il Milan e sabato sera sarà la serata della verità. Questo Milan è pronto dopo aver battuto la Juve con un pizzico di fortuna a battere un’altra grande? Chi vivrà dopo la profezia Maya sabato lo saprà.

Via Ferrara e Cosmi. Se per Cosmi si sapeva o almeno quasi, per Ferrara è stata una notizia inaspettata. Per il primo è stato fatale il derby toscano perso all’Artemio Franchi di Firenze ma anche le otto sconfitte che non hanno fatto vedere un minimo di ripresa da quando è cominciato il campionato fino adesso. Per il secondo invece la sconfitta di Catania dopo le sette sconfitte consecutive prima della vittoria nel derby. Sembrava andare avanti e invece proprio stamattina l’annuncio. Iachini per il Siena e Delio Rossi per la Samp sapranno fare meglio?

Marco Stiletti

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